La frattura al mignolo del piede è un infortunio molto comune che può verificarsi a causa di un trauma diretto . Iniziamo a vedere l’anatomia del piede che è molto complessa, con 26 ossa, 33 articolazioni e più di 100 muscoli, tendini e legamenti. Il mignolo del piede, noto anche come quinto dito, è una parte essenziale di questa struttura, contribuendo all’equilibrio e alla stabilità durante la camminata. Infatti una frattura in questa zona può influire significativamente sulla mobilità di un individuo. Nei prossimi paragrafi, approfondiremo i sintomi di una frattura al mignolo del piede, come viene diagnosticata e le opzioni di trattamento disponibili, incluso l’utilizzo della magnetoterapia CEMP, che in alcuni casi viene prescritta per migliorare i tempi di guarigione.

Sintomi

La frattura al mignolo del piede, può manifestrasi con dei sintomi specifici e facili da individuare. Il più comune è il dolore che è il primo segnale, spesso acuto e intenso, che può peggiorare con il movimento o la pressione sul dito. Vediamo che l’area interessata può presentare gonfiore e lividi, e in alcuni casi, può essere visibile una deformità del dito. Inoltre, la persona potrebbe avere difficoltà a camminare o a muovere il piede. Una cosa molto importante da dire è che questi sintomi possono variare a seconda della gravità della frattura. Nel prossimo paragrafo, ci concentreremo sulla diagnosi e sul trattamento di questa patologia.

Cause

Le principali cause di una frattura al mignolo del piede possono essere molteplici e variegate. Tra queste, le più comuni sono sicuramente i traumi diretti, come una caduta o un colpo, e gli stress ripetuti, come quelli che si verificano durante attività sportive ad alto impatto. Inoltre, condizioni preesistenti come l’osteoporosi possono rendere le ossa più fragili e quindi più suscettibili a fratture. Anche l’uso di calzature inappropriate può contribuire a causare questo tipo di infortunio. Nel prossimo paragrafo, ci concentreremo sulla diagnosi e sul trattamento della frattura al mignolo del piede.

La diagnosi di: Frattura al mignolo del piede

Per avere certezza della frattura l’unico esame disponibile è un esame radiografico. Il quale viene prescritto per sicuretta dal medico dopo aver valutato sintomi come, il dolore, il gonfiore e la capacità o meno del paziente di muovere o appoggiare il piede. Tuttavia, non tutte le fratture sono visibili immediatamente dopo l’infortunio, quindi potrebbe essere necessario un ulteriore controllo e in alcuni casi anche una risonnza magnetica per individuare micro fratture che non sono visibili con la radiografia. Nel prossimo paragrafo, ci concentreremo sulle opzioni di trattamento medico e riabilitativo per una frattura al mignolo del piede.

Trattamento per: Frattura al mignolo del piede

Il trattamento generalemente prevede l’immobilizzazione dell’arto, spesso mediante l’uso di un tutore o di un gesso, che saranno consigliti naturalemnte in base alla gravita o meno della frattura. Durante il periodo di guarigione, è sempre di buona norma evitare di caricare il peso sull’arto lesionato. In alcuni casi, specialmete in ritardi di consolidamento o quando oltre alla frattura si ha anche un edema osseo il medico può consigliare l’utilizzo della magnetoterapia a noleggio, una terapia fisica che utilizza campi magnetici per favorire il processo di guarigione. Una volta calcificata la zona, potrebbero essere effettuati esercizi di rafforzamento muscolare, oltre a tecniche per migliorare l’equilibrio e la mobilità. Le quali possono essere eseguite da un Fisioterapista. Inoltre, il medico può prescrivere farmaci per gestire il dolore e ridurre l’infiammazione.

Magnetoterapia in caso di Frattura al mignolo del piede

Quando una frattura non si consolidà in breve tempo, può essere prescritta la magnetoterapia CEMP. La quale è una terapia non invasiva che potrebbe migliorare i tempi di guarigione, specialmente in caso di frattura al mignolo del piede. Infatti molti medici prescrivono questo tipo di trattamento da utilizzare a casa per migliorare i tempi di guarigione della frattura in modo da evitare complicanze dovute al ritardo di consolidamento. Vediamo che la magnetoterapia, dovrebbe stimolare la rigenerazione cellulare, accelerando così il processo di guarigione. Il suo utilizzo è estremamente facile e intuitivo e viene eseguito di solito da sdraia o seduti comodamente, mentre un dispositivo genera un campo magnetico attorno all’area lesionata. La parte che vine e applicata sula zona è detta solenoidi che comunemente possiamo definire come due dischetti mordbidi. La terapia andrebbe fatta almeno per 2 ore al giorno a salire, ovviemnete dipende da vari fattori come l’eta del paziente e la gravita della frattura. In ogni caso sarà il medico ha stabilire i giorni di utilizzo.
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